Ogni anno, la Divisione Medical Evidence di MeTMi S.r.l. (Provider ECM Standard n. 5 del Ministero della Salute Italiano) realizza 8.000 copie di una tessera di riconoscimento, inviate a ciascun professionista sanitario che ha partecipato ai Corsi di Aggiornamento.
Le tessere, che riproducono ogni anno l’opera di un autore di fama internazionale selezionato da una giuria di esperti, sono diventate nel tempo un oggetto da collezione. Questo anche grazie alla loro personalizzazione con il nome del partecipante.
Nel 2024, l’opera raffigurata sulle tessere è stata il quadro “Giardini BAM – Gae Aulenti”.
E’ una sorpresa. Un prato verde fiorito in centro a Milano, tutto da scoprire e da apprezzare. Una passeggiata che, dopo una inverosimile piazza serrata tra palazzi in vetro e guglie ti conduce nel cuore di un parco che non ti aspetti di trovare in centro ad una città metropolitana.
Una spettacolare vista della natura dove l’anima si svolge e le persone si fermano soprese ad ammirare una natura fino a poco prima dimenticata.
Questa opera è stata utilizzata nel 2024 per la stampa delle “Tessere di frequenza” dei partecipanti ai Corsi ECM di Medical Evidence – Milano (vedi link)
La nascita di una bambina è un premio che il Buon Dio dona all’umanità. E’ la vita che prescrive il suo futuro. In passato agli sposi novelli si diceva “Auguri e figli maschi”. Oggi non saprei dire se questo auspicio è ancora opportuno!
La nostra generazione ha finalmente parificato i due sessi e, almeno nel mondo occidentale, l’inclusività è almeno un valore ricercato.
Spesso la donna ha capacità extrasensoriali e una determinazione che supera le facoltà dell’uomo. E’ però un essere più fragile, che richiede attenzione e molto amore.
Una civiltà evoluta rispetta queste differenze e non pretende di omologare i due generi. Perché l’uomo e la donna sono simili ma diversi. Pretendere che siano “uguali” è una forzatura che in ogni caso la natura nel tempo ricomporrà nella sua forma iniziale, per quando si cerchino pretesti per farla apparire diversa.
Questo dipinto (il 15°) l’ho realizzato per un mio amico Medico tra i più conosciuti ed esperti Senologi di Milano, il Dr. Giuliano Lucani.
In occasione del suo compleanno il mio Consuocero Marco ha regalato a Luisa un a bellissima Orchiedea bianca.
Era il 26 Agosto e d’abbiamo messa sul tavolo del giadino vicino alla cucina. Molta luce e protetta dall’acqua e dal freddo. Oggi, quasi a distanza di due mesi dal suo arrivo la pianta è ancora li’. Maestosa e orgogliosa nel suo candore immutato.
Io la immagino cosi’, sintesi di tutti i fiori del giardino, riassunto della vita e dei colori che ci circondano, molta luce e qualche sfumatura oscura.
A Montefalco in Umbria si disputa questa gara. Ogni quartiere allena e cura un Bove durante tutto l’inverno, per farlo poi gareggiare in Agosto contro le altre contrade. I portatori incitano il loro bue tra due ali di folla e percorrono in velocità un percorso tracciato in un ampio campo accidentato, il bove che copre il suo percorso nel minor tempo rispettando i confini della sua corsia sarà il “campione”.
Gli invisibili. Passiamo loro accanto, li superiamo ad ogni angolo di Milano. La città è piena di queste persone che hanno lasciato il mondo e vivono la loro vita solitaria. Molte volte l’unico compagno è peloso, silenzioso e paziente, con il quale riescono passare la notte condividendo un po’ di calore e di affetto.
Questo faro è addossato all’omonimo forte militare Vauban e posto in linea con il faro di Portzic, è alto 26 metri, che raggiunge i 34 metri sul livello del mare, si erge su una roccia gigantesca avanzata tra le onde . Il suo ruolo principale era quello di garantire l’ingresso al porto di Brest e per questo, la Marina francese ne chiese la costruzione nel 1839. Il faro è costruito in pietra da taglio estratta dalla cava di Aber-Ildut , sotto la supervisione di Louis Plantier, ingegnere che partecipò all’installazione di una quindicina di fari in Bretagna.
Il mio quadro riproduce una foto che riprende il faro da un’angolatura molto bassa, che coglie l’istante del tramonto all’interno dell’arco del ponte di pietra.
Ho scelto di farlo completamente con la spatola ed ho scoperto quanto sia importante che questo utensile sia flessibile e delle giuste dimensioni per esaltare ciascun particolare. L’effetto della spatola è importante, specialmente nella modellazione di corpi e masse come la roccia e la pietra.
Ho scelto una tela che sviluppasse il quadro in orizzontale e grandi dimensioni, che ha richiesto molto più tempo e lavoro, con particolare attenzione nel riprendere e replicare i colori nella loro giusta temperatura.
Ho inoltre caricato di colore la luce del faro, più di quanto non lo sia nella realtà, perché mi piace esaltare l’importanza di questa sua funzione nella navigazione e nella vita.
Ogni cucciolo si sente sicuro con la propria mamma. Questa sicurezza è la prima forza che lo avventura nella vita e lo “impara” ad affrontare il mondo che lo circonda.
Dietro loro c’è il profilo di altri felini in aguato, pronti ad aggredirlo e divorarlo ancor da piccolo. Ma la mamma gli insegnerà l’arte di difendersi e di costruire il suo futuro. L’unica certezza assoluta ma, purtroppo, anche lei a tempo determinato.
TITLE:
Mia Madre – un giaguaro
SUPPORT:
Cotton canvas on frame
SIZE:
70 x 50 cm
TECHNIQUE:
Oil on canvas
DATE:
April 2022
SERIAL N.:
20220402
NOTES:
Realizzato a pennello
OWNER:
Oggi di proprietà di Daniela Incerti e Daniele Marconi
Il Festival dei Colori Holi in India è una celebrazione della vittoria del bene sul male, con la distruzione del demone Holika. Si festeggia ogni anno il giorno dopo la luna piena del mese indù di Phalguna, che corrisponde all’inizio di marzo. Le persone celebrano l’inizio della primavera e altri eventi della religione indù; sfilano per le strade spruzzando polveri colorate su chiunque, ballando e cantando.
Ho visto questa foto premiata dal Corriere della Sera nella primavera del 2022. Era troppo luminosa per passarci accanto senza osservarla. L’ho subito archiviata nella mia cartella “foto da disegnare” e, un giorno, dopo aver terminato i tulipani e avendo ancora molti colori rimasti sulla tavolozza, ho deciso di sperimentare usando la spatola.
All’Atelier Crespi avevo osservato il Maestro Fontanini insegnare questa tecnica a un collega, Vittorio Ragazzini, e, in modo discreto, avevo capito che il colore veniva mescolato molto sulla tavolozza e poco sulla tela.
Così, e inaspettatamente, è nato questo quadro, un’espressione della gioia e della felicità del soggetto, che si lascia plasmare e sembra godere nell’essere modellato dalle mani degli amici.
Avevo appena iniziato il mio corso di pittura quando ho avuto l’opportunità di accompagnare mia moglie in Olanda. Prima tappa il Museo di Van Gogh ad Amsterdam, un tour didattico e seducente, un incoraggiamento a studiare il colore ed il suo effetto nella percezione della realtà.
Pur subendo l’incantesimo esercitato dai suoi Girasoli, temevo di confrontarmi con una materia così importante, ho quindi scelto un soggetto più semplice: un campo di tulipani.
La difficoltà di questo quadro è stata quella di rappresentare i fiori più lontani, che nella fotografia originaria apparivano sfuocati e poco definiti.